Salve a tutti …ho appena finito di leggere il libro, scriverei Tomo (665 pagine) “Numeri, teoremi & minotauri” di Roger Penrose (https://it.wikipedia.org/wiki/Roger_Penrose).

Dopo oltre un centinaio d’anni la fisica teorica sembrerebbe progredire in una marcia inarrestabile di trionfi. Dalle grandi evo-rivoluzioni della relatività einsteiniana e della meccanica quantistica, fino alla ricerca del “Santo Graal” della Teoria del Tutto assistiamo alla produzione di frutti clamorosi: il MCS (modello cosmologico standard) ci  permette di definire l’evoluzione dell’universo dal Big Bang estendendola fino ai suoi possibili destini ; l’architettura matematica della teoria delle stringhe ci mostra una visione elegante della struttura essenziale della materia e dello spazio/tempo. Tutto ok dunque? Roger Penrose ha dei dubbi e scrive che che le cose non stanno effettivamente così. Per esempio l’indiscutibile eleganza della teoria delle stringhe e la sua conseguente popolarità impediscono di dedicare le nostre ricerche a ipotesi forse meno spettacolari ma più solide. Quale base reale hanno le previsioni delle teorie cosmologiche attuali, erette sul dogma del modello inflazionario? E la precisione straordinaria delle predizioni della meccanica quantistica giustifica la “fede” cieca nell’affidabilità dei suoi traballanti fondamenti concettuali?
Buona lettura.

P.S. Di seguito un problema di scacchi dell’autore.

https://www.physicsforums.com/threads/penrose-chess-problem.911538/

Penrose’ Style